La Ragazza con gli Occhi Verdi
La Ragazza con gli Occhi Verdi è un ibrido: metà lit-blogger, metà veggente, metà aliena. Scrive attingendo dal reale e lo fa, soprattutto, quando conversa con formiche immaginarie, fantasmi, doppie lune e una strega da quattro soldi che vive dentro a un taccuino rosso fuoco. È una combattente nata contro la noncuranza e soffia sogni che sono un’accozzaglia di elementi che si mescolando bene soltanto nella sua testa: fogli, tazzine con invasioni di zucchero e poesie, pulviscoli di polvere, caffè, giri di do, borotalco, carta appena giunta dalla tipografia, ceralacca, sortilegi e destini impossibili. Testarda quanto basta, vive con la sicumera che il verde degli occhi è l’unica cosa che non le potranno mai rubare. Ha il vizio di collezionare città, sassi interessanti e lavori, ma ha anche un’altra specialità: sa usare i suoi incantesimi senza destare alcun sospetto. Passa spesso da un treno all’altro e, nel mentre, scrive. Non può farne proprio a meno. Ha scritto un libro edito da Edda Edizioni con un titolo corto e un sottotitolo lunghissimo, e abita in un “altroquando” più nobile di una favola: “Magia e altri amori”.
Anima in pena, si professa Sibilla in ascolto e secondo il principio universale dell’amnèsia nomen, sembra che nasconda segreti e cuori inceneriti, e che talvolta sprofondi in una tenerezza inaudita. C’è chi professa che i libri non li legga affatto, ma che in realtà li divori tra un battito di ciglia e l’altro. Leggende metropolitane… Forse… O forse, prima o poi riuscirete a leggere tra le righe e a vedere tutte quelle scintille che le sbucano nell’iride, le stesse che non ha mai negato, neanche quando piangeva di soppiatto, sollevando le coperte del mondo.
Passioni: scrivere, leggere, viaggiare indietro nel tempo, guardare vecchi film con una ciotola di popcorn in mano, contare gli unicorni svolazzanti sulla testa, scovare librerie invisibili e sedersi in un caffè senza nome, nella sua Corte dei miracoli, dove incontra bashert, streghe, profeti, poeti maledetti, banditi, bambine regine, fanti e delfiche dagli oracoli strampalati.
Superpoteri: Raptus scriba, combatte il popolo delle ombre con gli occhi, infonde energia, lancia razzi con i suoi capelli ribelli e manda a quel paese il popolo dei noncuranti.
Nemici giurati: i noncuranti (perché mentono e non amano mai abbastanza), i ragni (perché odia le zampe pelose su qualsiasi tipo di essere vivente), i fashion blogger (perché si veste con jeans e maglietta e una matita conficcata tra la chioma), gli happy hour (dove la gente cool sfodera manicure all’ultimo grido e fa gossip a tutto spiano), le soap opera (perché sono interminabili e infettano il cervello con il vuoto cosmico), le doppie punte (perché sono piene di bivi e non le ammazzi neanche con le proteine nobili del cashmere).