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You can use this page to email Silvia Casini e La Ragazza con gli Occhi Verdi about L'appendifiabe.
Info sul libro
Avevo avuto la certezza di una certezza: la noncuranza è sempre pronta a passare sulle macerie dei fatti, a sfoderare addii, a ignorare la miseria profonda dell’accaduto, a glissare occhi e a sovrapporsi al niente come un’onda radio. E allora, se i mostri, gli adulatori e i falsi poeti non possono entrare nella nostra casa nottetempo, perché già ci abitano, noi possiamo solo scendere in strada ed urlare tutte le nostre vite, perché quando penso al mio dentro, faccio leva sugli incastri, sulle logiche del fuoco; soffio sugli spiriti ribelli e colleziono attimi. E voi, ogni tanto, tenetemi per mano. Sì, ogni tanto, tenetemi in un sogno. Le mie vite bussano, i miei destini gridano e il mio cuore corregge sempre gli errori.
Info sugli autori
Dopo aver conseguito una laurea breve in Interpretariato e Traduzione, si laurea in Lingue e Letterature Straniere, per poi ottenere un Business English Certificate a Cambridge e studiare comunicazione integrata. Ritornata in Italia, ricopre diversi ruoli in aziende di formazione multimediale, fino a giungere, in veste di project manager, all’Istituto Internazionale per il Cinema e l’Audiovisivo dei Paesi Latini di Gillo Pontecorvo, dove si occupa di relazioni internazionali e della promozione dei film italiani all’estero. In seguito, si specializza in branding & entertainment marketing e inizia a collaborare con diverse case di produzione e distribuzione cinematografiche nel settore del product placement, sia a livello nazionale, che internazionale. In particolare, inizia a seguire l’attività di Qualità Cinema s.r.l. e della casa di produzione Emme s.r.l. gestita dal produttore Sandro Silvestri.
Attualmente, si occupa di critica cinematografica e collabora con diversi siti e testate giornalistiche.
Assieme alla blogger La Ragazza con gli Occhi Verdi (Lara Cove), è autrice del libro «Magia e altri amori. Pensieri e micro-racconti strampalati alla fermata del treno» edito da Edda Edizioni.
Professione: aspirante scrittrice e ufficio stampa di Mr. Wolf.
Segno distintivo: capelli scarmigliati, anima immaginaria e aracnofobia cronica.
Segreto: vive perennemente senza tempo, ma la cosa che le riesce meglio è collezionare pulviscoli, destini, miraggi e incroci di sguardi senza destare alcun sospetto. Porta con sé qualche libro come bussola e un paio di film buoni a ricordarle di non dissolversi nell’aria.
Passioni: alambicchi, inchiostri e ticchettare sui tasti della sua macchina da scrivere vintage.
Superpoteri: secondo la teoria degli antichi Romani “nomen omen”, sembra che sprigioni rivoluzioni pindariche e che si immerga in profondità emotive e surreali inaudite.
Nemici giurati: la massa piatta e anonima, i miscredenti, i noncuranti, gli ipocriti e i doppiogiochisti. Inoltre, odia le cifre, ma eccone alcune che la riguardano: un pc pieno zeppo di poesie, lettere e incipit di romanzi, una cineteca ben fornita e una libreria che vomita quintali di libri.
La Ragazza con gli Occhi Verdi è un ibrido: metà lit-blogger, metà veggente, metà aliena. Scrive attingendo dal reale e lo fa, soprattutto, quando conversa con formiche immaginarie, fantasmi, doppie lune e una strega da quattro soldi che vive dentro a un taccuino rosso fuoco. È una combattente nata contro la noncuranza e soffia sogni che sono un’accozzaglia di elementi che si mescolando bene soltanto nella sua testa: fogli, tazzine con invasioni di zucchero e poesie, pulviscoli di polvere, caffè, giri di do, borotalco, carta appena giunta dalla tipografia, ceralacca, sortilegi e destini impossibili. Testarda quanto basta, vive con la sicumera che il verde degli occhi è l’unica cosa che non le potranno mai rubare. Ha il vizio di collezionare città, sassi interessanti e lavori, ma ha anche un’altra specialità: sa usare i suoi incantesimi senza destare alcun sospetto. Passa spesso da un treno all’altro e, nel mentre, scrive. Non può farne proprio a meno. Ha scritto un libro edito da Edda Edizioni con un titolo corto e un sottotitolo lunghissimo, e abita in un “altroquando” più nobile di una favola: “Magia e altri amori”.
Anima in pena, si professa Sibilla in ascolto e secondo il principio universale dell’amnèsia nomen, sembra che nasconda segreti e cuori inceneriti, e che talvolta sprofondi in una tenerezza inaudita. C’è chi professa che i libri non li legga affatto, ma che in realtà li divori tra un battito di ciglia e l’altro. Leggende metropolitane… Forse… O forse, prima o poi riuscirete a leggere tra le righe e a vedere tutte quelle scintille che le sbucano nell’iride, le stesse che non ha mai negato, neanche quando piangeva di soppiatto, sollevando le coperte del mondo.
Passioni: scrivere, leggere, viaggiare indietro nel tempo, guardare vecchi film con una ciotola di popcorn in mano, contare gli unicorni svolazzanti sulla testa, scovare librerie invisibili e sedersi in un caffè senza nome, nella sua Corte dei miracoli, dove incontra bashert, streghe, profeti, poeti maledetti, banditi, bambine regine, fanti e delfiche dagli oracoli strampalati.
Superpoteri: Raptus scriba, combatte il popolo delle ombre con gli occhi, infonde energia, lancia razzi con i suoi capelli ribelli e manda a quel paese il popolo dei noncuranti.
Nemici giurati: i noncuranti (perché mentono e non amano mai abbastanza), i ragni (perché odia le zampe pelose su qualsiasi tipo di essere vivente), i fashion blogger (perché si veste con jeans e maglietta e una matita conficcata tra la chioma), gli happy hour (dove la gente cool sfodera manicure all’ultimo grido e fa gossip a tutto spiano), le soap opera (perché sono interminabili e infettano il cervello con il vuoto cosmico), le doppie punte (perché sono piene di bivi e non le ammazzi neanche con le proteine nobili del cashmere).